Eugene Pitch: uno scrittore al gusto di sakè

15.02.2020

Questa volta per scovare una "magica-mente" ho intrapreso (virtualmente) un viaggio lontano, per giungere in una terra ricca di tradizioni e misteri: il Giappone. Nella città incantata, fra ciliegi, origami, bunraku, e ikebana, un ragazzo di talento insegna inglese in una scuola, nel mentre scrive libri di successo. Inventore del genere hyperbook, il suo primo romanzo,  "Absorption - I Colori del Sangue" sperimenta uno stile tutto nuovo, seguito poi da "Conception - La Genesi della Perfezione", "Ignition" e " Fascination - L'insidia della Bellezza." Fondatore di ScrivoFacile.com, un sito che cerca di aiutare altri scrittori a orientarsi nel complesso mondo del self-publishing, Eugene Pitch è davvero un autore innovativo e generoso, visto che alcune sue opere sono gratis. Sotto il link dei suoi siti, mi raccomando, visitateli! Qui di seguito invece, la simpatica intervista: domo arigato!

  1. Eugene Pitch scrittore, insegnante, fondatore di ScrivoFacile.com e RadioScrivo. Tu risiedi in Giappone, luogo di mistica e affascinante cultura: com'è il mercato editoriale giapponese, rispetto a quello italiano?

In Giappone il numero dei lettori sta calando vertiginosamente. Basta farsi un giro su uno degli efficientissimi treni che attraversano le città e constatare che la maggior parte delle persone ormai fa una cosa sola: usa lo smartphone per i videogames o al massimo per guardarsi qualche cartone animato. Le buone proposte editoriali non mancano di certo, ma la gente anche qui non legge più come prima (e non hanno ancora scoperto veramente Netflix...). Nota curiosa: le copertine sono tutte molto simili con titoli in kanji enormi e sfondo bianco indipendentemente dal genere letterario.

2. Leggendo i tuoi thriller, fra cui consiglio The Deception Series, si ha la sensazione di essere nella storia, fra fantascienza e mistero... com'è nato l'amore per questo genere?

Il mio stile è molto influenzato da Dan Brown per il tipo di storie, alcune ambientazioni e il ritmo veloce. Per i personaggi invece mi ispiro a George Martin, cioè tanti, tutti collegati fra loro in qualche modo e profondi. In realtà di fantascienza nelle mie storie ce n'è poca, più che altro in Conception. Per il resto cerco di dipingere la realtà nuda e cruda, con le sue ricche contraddizioni. C'è un velo di sottile decadenza e nichilismo se vogliamo, anche se mi ritengo una persona abbastanza positiva.

3. Tu sei l'ideatore di un particolare genere letterario che sta riscuotendo successo fra i tuoi lettori: l'Hyperbook. Vuoi spiegare di cosa si tratta e come è nata questa idea?

Scrivere romanzi che potessero essere letti velocemente mi è venuto spontaneo. L'ho scoperto quando ho terminato Absorption - I Colori del Sangue. E forse c'è davvero bisogno di libri così, senza troppe descrizioni per lasciare libera la fantasia del lettore e soprattutto dargli la possibilità di immergersi in una vita alternativa pur avendo poco tempo a disposizione per leggere. Del resto le nostre vite stanno diventando sempre più "busy" e frenetiche purtroppo.

4. Ogni scrittore ha la sua "fobia", come Stephen King che ha paura del buio e lo affronta attraverso i suoi libri. Tu ne hai qualcuna? Io per esempio, ho il terrore dei gechi!

Io non sopporto gli insetti. Non riesco nemmeno a guardarli in fotografia! Però lavoro in un asilo giapponese dove adorano collezionare insetti vivi e chiuderli in scatole di plastica e accudirli giorno dopo giorno finché non muoiono.

5. Qual è il primo libro che hai letto?

Purtroppo non ricordo con esattezza, ma sicuramente uno dei libri che ha segnato la mia infanzia è stato la Fabbrica di Cioccolato di Roald Dahl. Grande inventiva e menzione speciale per le splendide illustrazioni di Quentin Blake.

6. Cosa chiederesti allo specchio magico di Biancaneve?

Specchio, specchio delle mie brame, quando potrò diventare scrittore full-time? La via la conosco, ma non so quanto sia lunga!

7. Uno scrittore che non leggeresti mai.

Chiunque scriva romance, semplicemente perché' non e' un genere che amo particolarmente. Ma ci sono un sacco di validi autori (e soprattutto autrici) in quel genere.

8. In un tuo manuale, Self Publishing del futuro per scrittori 2.0, ci conduci nel mondo dell'intelligenza artificiale, spiegando come stravolgeranno il settore dell'editoria e del self publishing: io leggendolo, ho avuto una sorta di ansia nell'immaginare un futuro sterile con robot che ci sostituiscono. Credi davvero che questo possa accadere?

Non importa il fatto che io ci creda o no, perché sta già accadendo. E' una tecnologia che già esiste in pratica, anche se ancora non completamente sviluppata. Non penso tuttavia che i robot rimpiazzeranno completamente gli autori in carne e ossa, perché i lettori sono persone, e le persone cercano il contatto umano con altre persone.

9. Il tuo piatto preferito da associare ad un libro.

Una bella bistecca fiorentina al sangue... per Il Trono di Spade!

10. Progetti futuri?

Una guida agli Amazon Ads per autori, un thriller ambientato nei luoghi della mia infanzia, un nuovo giallo dell'ispettore Van Der Meer e gli ultimi due libri della Deception Series. Ci riuscirò?!

11. Saluta i tuoi lettori con una frase in giapponese (mi raccomando nessuna parolaccia che poi controllo!)

頑張ってね、さよなら! in bocca al lupo e a presto!


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